Tra i punti salienti, l’eliminazione dei controlli fiscali, dal momento che non sono malate generiche. Restano le responsabilità dei datori di lavoro, tenuti a valutare i pericoli per la salute e la sicurezza della donna incinta e a presentare i risultati della perizia all’organo di vigilanza. A loro spetta inoltre il compito di individuare una nuova collocazione “sicura”, all’interno dell’azienda, in collaborazione con il medico del lavoro. Se la modifica non fosse possibile, allora entrerebbe in gioco la nuova normativa. Le disposizioni sono applicabili sia al settore privato che pubblico allargato e interessano anche le lavoratrici indipendenti e libere professioniste. L’astensione anticipata dal lavoro non comporta per loro alcun svantaggio economico: la retribuzione infatti resta piena, senza subire alcuna decurtazione. I datori di lavoro, invece, in caso di ricollocazione temporanea della dipendente in azienda, godranno di uno sgravio contributivo del 5% per tutto il periodo. In allegato al decreto, vengono elencati anche gli agenti fisici, chimici e biologici di rischio, legati ai vari luoghi di lavoro. Per San Marino, sono le professioni esercitate in ambiente ospedaliero quelle più pericolose, ma anche attività a carattere produttivo presso industrie chimiche, farmaceutiche, metalmeccaniche e manifatturiere. Rumore, danni da microclima, radiazioni, campi elettromagnetici, contatto con sostanze tossiche, fatica psicofisica ed eccessiva esposizione al computer sono solo alcuni dei fattori di rischio contemplati nella normativa.
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