Lavoro al centro dell'incontro tra Csdl e i Segretari Generali CGIL di Emilia Romagna e Marche

Disuguaglianze, povertà, precarietà e caro vita: nel confronto, la ricerca di soluzioni a battaglie comuni. Sulla politica dei redditi Csdl pronta alla mobilitazione. Merlini: "Aspettiamo ancora la prima convocazione. E' inaccettabile".

“Negli interventi nel 19° Congresso nazionale della CGIL – ricorda dal pulpito Enzo Merlini - un unico filo conduttore: la tutela di chi sta peggio”. Lo spirito di quel Congresso rivive oggi nell'incontro organizzato da Csdl con delegati e segretari di Emilia Romagna e Marche, che accusano il Governo italiano di mancanza di dialogo e di aver messo in campo misure che vanno contro le priorità indicate nell'assise di marzo. Focus, dunque, su lavoro, con una fotografia che vede, su 23 milioni di occupati, 3 milioni di precari.

“L'Italia – ricorda Isabella Pavolucci della Camera del Lavoro di Rimini – è il primo paese in Europa con il più alto numero di giovani disoccupati”. “Il mondo del lavoro è più fragile e frammentato; aumentano disuguaglianze e povertà” dice il segretario della CGIL Emilia Romagna Massimo Bussandri. Dito puntato sul decreto lavoro, contro il quale a Bologna sono scese in piazza 30.000 persone. “È un decreto - afferma Bussandri - che non dà nessuna risposta all'emergenza redditi, perché il cosiddetto calo del cuneo contributivo in realtà è un bonus di 450 euro, quando in Italia quest'anno le famiglie a reddito medio basso sosterranno maggiori costi per circa 2.400 euro. Allarga le maglie della precarietà, consentendo di derogare rispetto alle causali per il rinnovo del contratto a tempo determinato, e reintroduce i voucher”. Si dice convinto che in questa fase “sia necessario tornare a metter in campo uno straordinario protagonismo delle lavoratrici, dei lavoratori, pensionate e pensionati per provare a cambiare gli assetti economici e sociali e migliorarne le condizioni materiali”.

Lavoro che torna anche nelle parole del segretario Generale CGIL Marche Giuseppe Santarelli. Nella sua Regione è sempre più precario e non attrae i giovani, soprattutto marchigiani. “È uno dei problemi – spiega - che denunciamo da tempo e su cui abbiamo costruito il nostro Congresso: la necessità di politiche per attrarre i giovani che, in 2.500 all'anno circa, vanno via in altre regioni o all'estero”. Ma non è l'unica criticità. Al netto di settori forti – afferma Santarelli – “nell'ultimo decennio le Marche sono lentamente scivolate verso una caratteristica economica che incomincia, in alcune aree, ad assomigliare più al sud”. Ci si confronta, dunque, su problemi e soluzioni.

Le battaglie, del resto, sono comuni: a San Marino – ricorda Enzo Merlini – è appena partito il confronto sui decreti lavoro. Fermo, invece, quello sulla politica dei redditi. Tema su cui la Csdl è pronta alla mobilitazione. “A distanza di mesi aspettiamo, sulla questione, ancora la prima convocazione. È inaccettabile. O c'è la volontà e vediamo cosa viene fuori da questi confronti, oppure, se la volontà non c'è – avverte Merlini – inevitabilmente non potremo restare fermi”.

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