Cessate il fuoco annunciato questa sera, in una conferenza stampa dal governo libico, sarebbe stato già violato e pertanto le forze della coalizione non hanno interrotto l’attacco. Ai raid aerei si sono aggiunti 4 Tornado italiani, decollati dall’aeroporto di Trapani in serata, e da poco rientrati alla base. Incerta fin qui la sorte di un rimorchiatore d'altura italiano, l'Asso 22, bloccato nel porto di Tripoli da uomini armati. A bordo 11 membri d'equipaggio: otto italiani, due indiani e un ucraino. Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha detto che non si può escludere un sequestro perché non si conoscono le intenzioni dei libici. La situazione é monitorata da una nave della Marina militare italiana. A Tripoli intanto, secondo notizie riferite dalla Cnn si è sentita una forte esplosione nella zona in cui si trova il palazzo di Gheddafi. Si sarebbe anche innalzata una densa colonna di fumo. Non si è fatta attendere la risposta della contraerea. Nel bilancio della giornata comunque, secondo il comandante militare statunitense, l'ammiraglio Mike Mullen, i primi attacchi aerei hanno fatto registrare significativi passi avanti contro le forze di Gheddafi, stabilendo una effettiva no-fly zone su mandato Onu. Per la lega araba invece si sarebbe andati ben oltre i termini della no-fly zone. E i toni sono stati duri. Proteste anche da Mosca che ha chiesto a Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti di sospendere l'uso non selettivo della forza contro la Libia. Gheddafi ha fatto sapere che il popolo libico è pronto ad una lunga guerra. E ha minacciato l’inferno.
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