Aerei francesi attaccano un centro di comando vicino a Tripoli. E Gheddafi risponde piazzando un gran numero di suoi cecchini sui tetti di edifici della città. I ribelli libici avanzano verso Sirte, la città natale del colonnello, e spingono la loro avanzata verso la parte occidentale del paese. Incoraggiati dagli attacchi della coalizione, hanno anche riconquistato il controllo di tutti i centri petroliferi della Libia orientale. Gheddafi se ne deve andare subito e la transizione in Libia deve essere affidata a un Comitato Nazionale dicono, in una nota congiunta, il presidente francese Sarkozy ed il premier britannico Cameron, lanciando un appello ai sostenitori del rais: “Mollate Gheddafi prima che sia troppo tardi”. La Russia, intanto, critica i raid aerei della coalizione, sostenendo che rappresentano una presa di posizione in una guerra civile al di fuori dei termini della risoluzione ONU. Domani a Londra la comunità internazionale si ritroverà alla ricerca di un nuovo inizio per il Paese. Intanto il governo libico annuncia il cessate il fuoco a Misurata. E, nella sesta settimana di battaglia contro il regime di Gheddafi, il Qatar è diventato il primo stato arabo a riconoscere la coalizione ribelle come unico rappresentante del popolo libico.
Sonia Tura
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