La Francia cede. E dice si ad un comando Nato nell'operazione Odissea all'alba in Libia. Il pressing della diplomazia internazionale su Parigi che solo fino a poche ore fa sembrava blindata sulla sua posizione, escludendo di mettere le operazioni in Libia sotto il cappello dell'alleanza atlantica, è andato a segno. L’Eliseo ha dato il suo sostanziale via libera, convergendo così su una posizione sostenuta dall'Italia e ribadita anche dal capo dello Stato Giorgio Napolitano. Una posizione che ha ricevuto anche l'appoggio della Turchia. Erdogan, in un colloquio con il presidente americano Obama, aveva concordato sul fatto che i contributi nazionali per attuare la risoluzione Onu sono resi possibili dalle capacità di controllo e dal comando unico e multinazionale della Nato. Lasciando di fatto Parigi isolata nella sua posizione. Dopo una serie di contatti tra Obama e la Gran Bretagna di Cameron e soprattutto la Francia di Sarkozy, si è concordato sulla necessità di un ruolo chiave dell'alleanza Atlantica nell'attuazione della no-fly zone. Tuttavia Washington spiega che la Nato dovrà essere parte di una struttura di comando internazionale una volta che gli Usa lasceranno la guida, anche per la più volte ribadita esigenza di coinvolgere nelle operazioni non solo i 28 paesi dell'Alleanza ma anche il mondo arabo. La diplomazia internazionale è riuscita così a superare, almeno sulla carta, l'impasse. E mentre la Germania di Angela Merkel si sfila, annunciando il ritiro dalle operazioni Nato nel Mediterraneo, da Bruxelles, nel corso della riunione dei suoi ambasciatori l'Alleanza ha accettato di prendere in carico l'embargo sulle armi. Intanto la battaglia continua a squarciare i cieli della Libia. Per la prima volta dall'inizio delle operazioni, un aereo militare delle forze di Gheddafi è stato abbattuto non lontano da Bengasi, come riferisce al Jazira. E' invece della notte scorsa il primo scossone che ha fatto temere una rapidissima escalation militare, dopo che un jet Usa è precipitato nel nord-est del Paese. Subito le rassicurazioni del comando americano: è caduto per un guasto meccanico, non è stato abbattuto. Una strage di civili si teme invece nell'ovest della Libia sotto l'attacco delle forze di Gheddafi. Si segnalano decine di morti nelle città ribelli di Misurata e Zenten. Con il calare della notte si sono uditi colpi di contraerea ed esplosioni a Tripoli.
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