Libia, Gheddafi: "Uccideremo chi protesta. Inferno per chi non mi ama"
“Lotteremo fino alla morte. La rivoluzione ha reso la Libia il leader del terzo mondo, vi chiedo di cantare ballare e gioire. Apriremo tutti i depositi per armare il popolo”. Gheddafi in un discorso dalla Piazza Verde, cuore della capitale. Scontri e morti a Tripoli: gli insorti avrebbero preso il controllo dell'aeroporto internazionale. Secondo Al Jazeera, è una carneficina con numerosi morti e feriti, dopo che le forze di Gheddafi hanno sparato sui manifestanti. Sono ore decisive per le sorti del regime. Intorno al colonnello il cerchio si sta stringendo. La città di Tripoli è accerchiata sia a Ovest che ad Est dagli insorti, mentre sono cadute nelle mani dei ribelli le città di Zuara e di Misurata. A Tunisi migliaia di manifestanti si sono riuniti per “la giornata della rabbia” contro il regime di Gheddafi. L’Unione Europea ha intanto deciso di stanziare 3 milioni di euro per esigenze umanitarie, finanzierà l’assistenza medica e alimentare per i rifugiati libici che fuggono nei paesi limitrofi. Con i Centri di accoglienza pieni e il rischio esodo dalla Libia, il Viminale - secondo quanto si apprende - punta a cercare strutture in tutta Italia per ospitare fino a 50mila migranti che potrebbero sbarcare nel giro di un mese. E’ lo scenario peggiore ipotizzato dagli esperti del ministero.
Sonia Tura
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