Si chiama già “il popolo del 17 febbraio”, quello che ha risposto alla chiamata del web e massiccio partecipa alla giornata della collera: per la democrazia e contro Gheddafi. Infuocata la situazione in tutte le città, perché in piazza scendono, insieme, i sostenitori del regime. Portano in marcia il ritratto del leader indiscusso. Ma in piazza è anche la censura, con la tv libica che ignora gli scontri. Eppure i morti ci sono, si contano a decine: a Bengasi, a Tripoli, 13 negli scontri della notte ad Al Beida: a far fuoco sono gli elicotteri delle forze di sicurezza. Contro il regime anche il Bahrein e a nulla vale la condanna dell’Unione Europea alla violenza della Polizia. Drammatiche testimonianze arrivano da Manama, via twitter: manifestanti ammanettati e giustiziati – 5 i morti – impedito il soccorso alle decine di feriti. Pesante la denuncia delle forze di opposizioni sciite: “60 persone sparite dopo il blitz della notte a piazza delle Perle”. Quinto giorno di proteste nello Yemen: almeno 25 feriti per gli scontri a Sanaa, ieri due i morti nelle manifestazioni contro la povertà. E l’opposizione dal web chiama a raccolta il popolo anche in Iran: scenderanno ancora in piazza, domenica, a Teheran, per ricordare i morti della protesta per la libertà.
Annamaria Sirotti
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