Si annunciano imminenti i raid aerei internazionali contro il regime libico di Gheddafi, probabilmente nelle “prossime ore”. Il governo di Parigi stringe i tempi, all’indomani della risoluzione Onu sulla no fly zone, mentre da Tripoli il regime annuncia un cessate il fuoco. Ma il comandante dei ribelli a Bengasi ha definito “un bluff” l’annuncio del colonnello. Dubbiosi anche gli Stati Uniti. Nelle città si combatte ancora. L’Italia farà la sua parte nella coalizione internazionale e si appresta a mettere a disposizione, oltre alle basi militari, anche uomini e mezzi. Questo l’orientamento emerso nel Consiglio dei ministri straordinario, convocato questo pomeriggio. Perplessa la Lega: “il Carroccio - aveva detto Bossi - si sente vicino alla posizione della Germania”, più propensa a pressioni politiche e sanzioni finanziarie ed economiche mirate. Secondo D’Alema serve una rete di protezione della Nato, perché l’Italia è esposta ad azioni ritorsive. Posizione che trova d’accordo anche il ministro degli esteri Frattini. Sulla Libia, già fissato per domani a Parigi il vertice di Unione Europea, Unione Africana e Lega Araba indetto proprio dal presidente francese Sarkozy. Atteso anche il segretario generale Onu, Ban Ki Moon.
Silvia Pelliccioni
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