L'Italia si dice pronta ad un ruolo di guida nella stabilizzazione contro la crisi libica, e si candida all'Onu. Al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite vince la linea politica: si darà ancora spazio al lavoro del mediatore. Ma la polveriera libica sta per scoppiare: il Qatar richiama il suo ambasciatore in Egitto dopo le tensioni per la scelta del Cairo di bombardare obiettivi jihadisti, e i media riferiscono di almeno 30 tunisini rapiti da vari gruppi terroristici. Nel frattempo unità di tiratori scelti dell'Esercito algerino sono state dispiegate lungo il confine con la Tunisia per fermare l'avanzata degli islamisti. In questo scenario s'inserisce anche Mosca, che non esclude di partecipare alla coalizione anti-Isis: potrebbe garantire un blocco navale. La Libia è in pieno caos, e L'Egitto chiede all'Onu di revocare l'embargo sulle armi al governo di Tripoli, in vigore dal 2011. Sono forti la rabbia e il dolore per la barbara uccisione dei 21 copti egiziani. Uccisi proprio perché cristiani - ribadisce il Vescovo di San Marino Montefeltro, che fa proprie le parole di Papa Francesco, e chiede al Signore di dare a tutti noi la forza di testimoniare senza paura la nostra fede, nella certezza che il sacrificio consapevole di quei cristiani e la loro morte portino frutti di pace e di amore in quelle terre bagnate dall'odio. Monsignor Andrea Turazzi chiede che con l'unanime protesta si innalzino preghiere. E ha disposto che nella Prima Domenica di Quaresima venga organizzata una veglia in una chiesa per ogni vicariato: a Talamello, nella Chiesa di Murata e a Ponte Cappuccini.
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