“La Nato non ha alcuna prova che Gheddafi sia ancora vivo”. Parole pronunciate in una conferenza stampa a Napoli, dal generale Claudio Gabellini, a poche ore dal pesante bombardamento dell’Alleanza, che nella notte scorsa ha colpito Tripoli. 8 raid aerei nell’arco di 3 ore, colpito – pare – anche il bunker del colonnello. Ci si interroga, dunque, sul destino del Rais; ad alimentare i dubbi anche il fatto che Gheddafi non compaia in pubblico da una decina di giorni. Il portavoce del Governo – Mussa Ibrahim – ha smentito tuttavia che sia stato colpito il compound del leader libico. “I raid – ha detto – si sono concentrati sul centro della città, sugli edifici governativi; questi non sono obiettivi militari – ha poi aggiunto – perché li hanno presi di mira?”. Ai giornalisti stranieri è stato poi mostrato un ospedale dove alcune finestre sono finite in frantumi, a causa dell'onda d'urto di un attacco contro una vicina torre per le comunicazioni. Sarebbero rimasti feriti 4 bambini, di cui 2 in modo grave. Secondo un portavoce della NATO i raid su Tripoli non segnano comunque l’avvio di una escalation della campagna militare degli alleati. Intanto, secondo fonti locali non confermate, la rivolta sarebbbe giunta alla periferia di Tripoli. Gli insorti sarebbero anche avanzati di una quindicina di chilometri a ovest di Misurata, avvicinandosi a Zintan.
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