Libia: netta presa di distanza del Cremlino da Gheddafi
Gheddafi “è politicamente morto, non ha più posto nel Mondo civilizzato”. Con queste parole, dopo un lungo silenzio, Mosca ha scaricato il colonnello. Dichiarazioni riportate dall’agenzia interfax, e attribuite ad una fonte interna al Cremlino. Una presa di posizione netta, che va ad aggiungersi alle sanzioni decise da ONU ed Unione Europea; mentre gli Stati Uniti continuano a sollecitare il Rais a lasciare senza rinvii. L’ambasciatrice alle Nazioni Unite Susan Rice ha detto che Washington manterrà la pressione su Gheddafi fino alle sue dimissioni. Il ministro italiano alla difesa La Russa, dal canto suo, chiede nel Mediterraneo una presenza più massiccia - di navi militari – per fare rispettare l’embargo. Dall’Iran, invece, arriva l’invito agli Stati Uniti - e agli altri Paesi occidentali - a non approfittare della crisi per installare basi militari. Intanto migliaia di profughi – 12 mila secondo fonti non confermate – sarebbero ammassati davanti alla recinzione al confine tra Libia e Tunisia, nel tentativo di espatriare. Per cercare di calmare la folla i soldati starebbero lanciando pane e bottiglie di acqua. Una situazione esplosiva, quella dei profughi, della quale si discuterà l’11 marzo a Bruxelles nel corso del vertice straordinario dell’Unione Europea dedicato alla crisi dei Paesi Nord Africani.
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