Linea dura della Cina con il dissidente Liu Xiaobo

Liu Xiaobo è il più noto dissidente cinese, ed era accusato di istigazione a sovvertire i poteri dello Stato. L’accusa era basata su alcuni articoli pubblicati in siti web stranieri e sul fatto che Liu Xiaobo è uno dei primi firmatari della Carta 08, un documento che critica il Partito Comunista Cinese e chiede l’instaurazione in Cina di un sistema democratico. Il più noto dissidente cinese è stato condannato a 11 anni. Liu Xiaobo, 54 anni il prossimo lunedì, ha cominciato la sua attività nel 1989 quando da giovane professore di letteratura aderì al movimento democratico degli studenti. Decine di giornalisti stranieri, simpatizzanti e diplomatici non sono stati ammessi nell’aula del processo e hanno atteso il verdetto all’aperto, in una giornata gelida e ventosa. L’agenzia d’informazione ufficiale Nuova Cina ha diffuso un comunicato nel quale si sottolinea che il processo ha seguito strettamente le procedure previste dalla legge. La moglie di Liu ha già annunciato l’intenzione di ricorrere contro il verdetto. Molto critica l’Unione Europea. In un comunicato della presidenza di turno svedese Liu Xiaobo viene definito un difensore dei diritti umani e la sua condanna suscita inquietudine per la violazione della libertà di pensiero e del diritto ad un processo equo.

Myriam Simoncini

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