20 anni fa moriva Luciano Biliotti, storico cronista di nera de “Il Resto del Carlino”.
La “maledetta” nera era la sua passione. Maledetta perchè ci sono da consumare scarpe e lacrime: trovare la foto del bambino morto quando però era ancora vivo, sopportare le urla di chi ti chiama sciacallo ma poi vuole leggere i particolari del fatto di sangue e tornare a casa, ogni sera, con qualche ruga in più. Ma chi ha avuto la fortuna di conoscerlo oltre la professione può dire di lui che era, soprattutto, un uomo buono.
Sempre in prima linea contro le ingiustizie, paladino – spesso – delle cause perse, quelle che non ti fanno fare carriera e dove non guadagni gli amici che contano. Però, se 20 anni dopo, ci si ricorda ancora di lui in un mestiere dove il giornale di oggi è già da buttare perchè vecchio, forse c'è speranza che alla fine a vincere siano davvero i buoni.
Sonia Tura
La “maledetta” nera era la sua passione. Maledetta perchè ci sono da consumare scarpe e lacrime: trovare la foto del bambino morto quando però era ancora vivo, sopportare le urla di chi ti chiama sciacallo ma poi vuole leggere i particolari del fatto di sangue e tornare a casa, ogni sera, con qualche ruga in più. Ma chi ha avuto la fortuna di conoscerlo oltre la professione può dire di lui che era, soprattutto, un uomo buono.
Sempre in prima linea contro le ingiustizie, paladino – spesso – delle cause perse, quelle che non ti fanno fare carriera e dove non guadagni gli amici che contano. Però, se 20 anni dopo, ci si ricorda ancora di lui in un mestiere dove il giornale di oggi è già da buttare perchè vecchio, forse c'è speranza che alla fine a vincere siano davvero i buoni.
Sonia Tura
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