Da lunedì i precari dell’Infanzia avvieranno un’opera di sensibilizzazione
Consegneranno un documento in cui ricordano la loro condizione di cittadini senza diritti sociali. “Un docente non in ruolo, sebbene lavori continuativamente da molti anni - si legge - non ha il diritto all’aspettativa neppure per motivi gravissimi, se manca il primo giorno di scuola perde l'incarico anche se l'assenza fosse dovuta a ricovero ospedaliero, non ha il diritto di lavorare part-time, né può accedere ai distacchi previsti dalla Legge”. Oggi un terzo degli insegnanti è precario. C’è chi da più di 12 anni. Non potendo garantire fino in fondo ai bambini una continuità didattica, come chiedono i genitori. A tutto ciò - conclude la lettera - si aggiunge la disparità economica, pur svolgendo lo stesso lavoro, senza indennità di funzione né scatti di anzianità. “Non possiamo accedere a un mutuo per la casa”, concludono. Per questo è in atto una mobilitazione che prevede la dimissione del ruolo del coordinatore, l'astensione dagli organismi collegiali e il rifiuto di partecipare alle uscite didattiche fino a quando il Governo non porrà fine a queste ingiustizie, non solo a parole.
Giovanna Bartolucci
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