Malattia di Lyme che colpisce le star: l'esperto spiega come riconoscerla e come comportarsi davanti al morso di una zecca
L'ultimo a portarla alla ribalta è stato Justin Bieber
Esiste una malattia rara che si trasmette attraverso le zecche. Si chiama malattia di Lyme ed è sotto i riflettori in questi giorni. A portarla alla ribalta è Justin Bieber: il cantante ha dovuto infatti interrompere i suoi concerti proprio per un peggioramento della malattia. Questa malattia si espanderà sempre di più nel mondo con il caldo che avanza. Lo rivela uno studio pubblicato sulla rivista BMJ Global Health. Trasmessa dalle punture di zecche, é causata da un batterio chiamato Borrelia burgdorferi. Justin Bieber non è l'unico del mondo dello spettacolo ad averne sofferto: negli Stati Uniti avevano raccontato della malattia anche star come gli attori Richard Gere, Ben Stiller e Alec Baldwin, la cantante Avril Lavigne e in Italia Victoria Cabello. In particolare, quest'ultima ha recentemente raccontato: «Non riuscivo neanche a camminare, avevo problemi sia a livello motorio che a livello cognitivo. Dovevo scrivermi tutto, ero veramente malridotta. D’altronde mi sono imbattuta nella disinformazione della comunità scientifica: dicevano che ero depressa, che dovevo tornare a lavoro. Dopo un anno e mezzo di questo calvario, i medici del reparto infettivi del Sacco sono stati i primi a darmi una diagnosi, in particolare Agostino Zambelli: è stata la prova che non ero pazza».
Benedetta de Mattei ha intervistato il dott. Agostino Zambelli – Direttore Cure Palliative Hospice Malattie Infettive dell’Ospedale Sacco di Milano - per capire cos’è la malattia di Lyme, quali sono i sintomi da non sottovalutare e come comportarsi davanti al morso di una zecca.
Cos’è la malattia di Lyme?
La malattia ha preso questo nome poiché i primi casi furono identificati a Lyme una cittadina degli Stati Uniti ma in realtà il termine tecnico è “borreliosi”, un’infezione simile alla sifilide che vive in molti animali selvatici e domestici. Non tutte le zecche sono però infette e anche quelle che lo sono non sempre trasmettono la malattia di Lyme.
Sintomi
I sintomi sono estraneamente vari. Se si nota un lieve arrossamento o un leggero gonfiore guardare se c’è un puntino nero, grande quanto la capocchia dello spillo. La zecca non sempre si avverte perché la saliva contiene una sostanza anestetica. Piu la zecca resta attaccata più è possibile che avvenga la trasmissione della malattia. Generalmente il primo sintomo della malattia di Lyme è un arrossamento cutaneo circolare, chiamato eritema migrante, localizzato nella zona del morso, che tende ad allargarsi con la parte interna più chiara. Non sempre è presente e non sempre è riconosciuto, soprattutto quando non da fastidio. Può succedere che la zecca si stacchi senza che ci si renda conto della puntura e l’eritema, che può essere il primo segno della borreliosi, non viene riconosciuto. Come per la sifilide vi è un primo sintomo localizzato nel punto di ingresso della Borrelia e successivamente vi è la fase di disseminazione del batterio; una volta passata la prima fase, in cui in genere scompaiono i segni locali, possono comparire altri sintomi come: mal di testa, dolori articolari, spossatezza, febbre, tachicardia, difficoltà di concentrazione e ingrossamento dei linfonodi. Se la malattia non viene diagnosticata e curata, purtroppo, può progredire e cronicizzare causando danni a livello neurologico, cardiaco e articolare.
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Cosa fare in caso di puntura di zecca e come rimuoverla
La rimozione della zecca va eseguita con estrema delicatezza. Anche se viene istintivo farlo, evitare di toccare direttamente la zecca; schiacciarla aumenta il rischio di infezione. E’ bene dunque disinfettare la zona con alcol, afferrarla con la pinzetta e tirare dolcemente in modo da toglierla eseguendo dei piccoli movimenti rotatori. Cospargere in seguito ancora con alcol e disinfettarsi le mani se non si sono utilizzati dei guanti.
È inoltre fondamentale:
- Rimuovere la zecca il prima possibile;
- non strappare il corpo della zecca con le dita;
- non schiacciare la zecca;
- non applicare sulla zecca una qualsiasi sostanza (alcol, benzina, acetone, trielina, ammoniaca, olio o grassi) perché potrebbe reagire con un abbondante rigurgito di materiale infetto.
- Se possibile non toccare la zecca a mani nude, meglio usare un paio di guanti, perché la pelle delle dita sarebbe esposta a possibili contagi.
- Tenere monitorata la zona dove c’è stata la puntura.
Se compare l’eritema è importante rivolgersi a un medico che deciderà se fare il trattamento in base alla situazione clinica e alla possibilità che la borreliosi sia effettivamente presente
Diagnosi e cura
Spesso c’è un ritardo di diagnosi come nel caso di Victoria Cabello. Oltre al quadro clinico della malattia basato sui sintomi, la diagnosi per la malattia di Lyme viene effettuata mediante un'analisi del sangue (test ELISA, Chemiluminescenza, Western blot sono le analisi usate per la conferma sierologica). Ma occorre qualche settimana di tempo prima sottoporsi all'esame - e dunque dalla puntura della zecca fino al verdetto diagnostico - perché la comparsa degli anticorpi antiborrelia non è così immediata. Al medico ci si rivolge se compaiono dele lesioni cutanee dopo il morso di zecca e la cura è generalmente antibiotica e definitiva se effettuata al corretto dosaggio e con l'antibiotico giusto.
Benedetta de Mattei
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