Malavita, Dia: "Rischio concreto in Emilia Romagna". Commissione anfimafia: "No segnali a San Marino, ma pericolo c'è"
Imprese in difficoltà per la pandemia e una crisi ancora imprevedibile: due fattori perfetti per la criminalità organizzata per infiltrarsi nel tessuto economico. L'Emilia-Romagna non fa eccezione e viene indicata come zona a rischio concreto dalla Direzione investigativa antimafia. Nell'ultima relazione si legge di piccole e medie imprese come potenziale affare per la malavita. Tra i gruppi attivi, che potrebbero mettere le mani su ristoranti, hotel e piccole imprese commerciali, c'è la 'Ndrangheta. Focus anche su Cosa Nostra, sulla Camorra e su altri sodalizi.
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Il rischio di infiltrazioni mafiose non risparmia San Marino. A spiegarlo è il presidente della Commissione antimafia, Pasquale Valentini. In questo momento, dice, “non ci sono segnali particolari” di attività del genere, ma l'attenzione resta alta, specie nei confronti delle piccole imprese che, in difficoltà, potrebbero finire nel giro dell'usura. La Commissione collabora con uffici e organismi per la vigilanza e la repressione di tali fenomeni. Dopo le informazioni fornite, in un documento, dall'Agenzia di informazione finanziaria, il prossimo passaggio sarà l'audizione con il Dirigente del Tribunale. In questo modo, anticipa Valentini, si avrà materiale per produrre una relazione per il Consiglio o il Congresso.
Nel servizio, l'intervista a Matteo Marini, giornalista e membro dell'Osservatorio Legalità Rimini