Marco Bianchini è già stato ascoltato dal magistrato sammarinese: nega tutti gli addebiti
Già eseguito il primo interrogatorio di Marco Bianchini, da lunedì sera in carcere per l’operazione Criminal Minds. Sentito dal commissario Buriani, alla presenza del suo avvocato Pier Luigi Bacciocchi, ha negato gli addebiti, almeno così come formulati in Italia. E’ accusato di corruzione, estorsione, ricettazione. Ma ha fiducia nella giustizia, ha aggiunto. Ha negato di conoscere il maresciallo della Finanza Nanna, secondo gli inquirenti la “talpa” grazie alla quale la Karnak otteneva informazioni privilegiate, e coperte da segreto, sull’attività fiscale che le fiamme gialle eseguivano nei confronti dell’azienda di Chiesanuova. E di aver invece conosciuto Salvatore Vargiu, titolare della società di investigazioni Cio, solo perché aveva lavorato all’impianto d’allarme della Karnak. La richiesta di concedergli gli arresti domiciliari è già stata avanzata: per la scarcerazione si deve passare dall’Italia tramite rogatoria. Valuteranno poi se opporsi all’estradizione. Secondo l’avvocato Bacciocchi, “tutta la faccenda è abbastanza abnorme – dice – Se il tutto fosse avvenuto tra Emilia Romagna e Marche, penso non sarebbe accaduto nulla di tutto ciò. Ma visto che Bianchini è a San Marino, c’è stata una sovraesposizione mediatica, alla luce dei non brillanti rapporti tra Italia e Titano”. In Repubblica sono già avvenute le perquisizioni, a casa di Bianchini, alla Fingestus e in altri locali nella sua disponibilità. In Italia interrogato anche Daniele Tosi, ex direttore della finanziaria: non ha risposto ma ha fornito documentazione. Dopo l’arresto di un altro albanese coinvolto, gli inquirenti si concentrano sul filone romano dell’indagine: figura chiave sembra essere Riccardo Ricciardi, uno degli uomini di fiducia di Bianchini, il cui ruolo è ancora tutto da scoprire. All’anagrafe tributaria risulta disoccupato, non ha presentato dichiarazione dei redditi: ma aveva una villa sulla Cassia, a Roma, da un milione e mezzo di euro, già sequestrata. E mandava i suoi figli in collegio privato, con una retta mensile da 800 euro a bambino. Probabilmente vantava amicizie importanti, a Roma e a San Marino. Ma quali canali abbia usato per arrivare in Repubblica, è ancora tutto da vedere.
Francesca Biliotti
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