Pio Ugolini dell’Unas non ha gradito il ritorno degli industriali sui due diversi contratti per l’artigianato del ’98 facendo pensare ai due pesi e due misure nell’ interpretazione della loro applicabilità perché sull’altro piatto della bilancia resta la richiesta di estendere a tutto il settore l’ accordo tripartito, anche senza firma dell’ Anis. In attesa che la questione rappresentatività venga affrontata per legge, cosa invocata da più parti, resta l’amarezza dell’ Unas: “gli industriali hanno tirato in ballo una situazione che ha un suo equilibrio – dice Ugolini – dispiace che abbiano strumentalizzato questa situazione per recuperare il disequilibrio che c’è nell’industria”. Ricordando che di contratto artigianato ce n’è uno solo. Quello dell’ Osla è solo una estensione del contratto industria. Ugolini amareggiato anche con i sindacati “perché rivendicano nel loro settore la rappresentatività evitando di far partecipare il terzo sindacato e allo stesso tempo sottoscrivono un contratto senza rispettare chi è rappresentativo”. “Si tratta di malintesi che andremo subito a chiarire – replica il presidente dell’ Anis Paolo Rondelli. “C’è stato uno sbaglio nell’interpretare la nostra posizione”. Volevamo fare un esempio per mettere in evidenza l’ incoerenza del sindacato. E sul tripartito chiede di fare chiarezza: "è inconcepibile – conclude - partecipare ai tavoli quando altri possono fare da soli i contratti”.
Riproduzione riservata ©