Maternità surrogata: "mistero" sull'attività della BIO.T.C. srl dopo lo stop del Congresso
È una presa di distanze netta, quella del Segretario Santi, dai contenuti dell'articolo de “La Verità”. Una cosa, del resto, appare chiara: le Autorità sanitarie non potevano essere a conoscenza di eventuali attività, in Repubblica, volte in un qualche modo a favorire la pratica dell'”utero in affitto”; sempre che ciò sia avvenuto. Il Direttore dell'ISS Andrea Gualtieri, infatti, ricorda che nel 2016 – quando era alla guida dell'Authority Sanitaria – diede parere negativo ad una richiesta di modifica dell'oggetto sociale, avanzata dalla BIO.T.C. Srl. L'amministratrice della società chiedeva che fosse compreso anche un poliambulatorio per visite mediche e cure nel settore della fertilità. Il Congresso di Stato negò il nulla osta; giudicando l'attività richiesta non compatibile “con le esigenze economico-sociali” di San Marino. Pare si temesse, infatti, che tutto ciò fosse indirizzato alla maternità surrogata. E ora torniamo all'articolo de “La Verità”. Il giornalista Antonio Grizzuti contatta via mail il centro di medicina riproduttiva ucraino Biotexcom; gli risponde una certa Ludmila che – tra le altre cose – indica San Marino come località dove ricevere una consulenza. Abbiamo raggiunto telefonicamente Grizzuti; chiare le sue parole circa la totale assenza di responsabilità delle autorità sanitarie. Siamo poi riusciti ad individuare l'indirizzo del luogo fisico dove si sarebbero tenute le consulenze. E' un minuscolo ufficio al centro Poliedro, che risulta inutilizzato da dicembre. Sulla porta è affisso un foglio, con l'intestazione della BIO.T.C. Srl, ed un numero di cellulare che abbiamo più volte tentato di contattare, ma invano. Appare possibile, in ogni caso, un collegamento tra l'ucraina BioTexCom e la BIO.T.C., che 3 anni fa era incorsa nello “stop” sollecitato dall'Authority. Interessante anche il fatto che, nel codice ateco di quest'ultima società, si parli di attività di consulenza imprenditoriale ed amministrativa gestionale; senza alcun apparente riferimento alla medicina della fertilità, ne tanto meno alla pratica della surrogata. Ma sono tante le stranezze in questa vicenda. Nel sito della BioTexCom, ad esempio, pare non sia più raggiungibile la pagina dedicata alle rappresentanze della clinica nel Mondo, nella quale comparivano 4 città italiane. Può destare sconcerto, inoltre, nel portale, lo spazio dedicato alle “ovodonatrici”, con tanto di caratteristiche fisiche, e titolo di studio. Pratica a dir poco controversa – eticamente -, quella dell'”utero in affitto”; illegale in vari Paesi europei. Sul Titano, lo scorso settembre, un'istanza contro la surrogata e la fecondazione eterologa venne respinta dal Consiglio; anche perché si chiedeva di non censire neonati o minori concepiti ricorrendo a tali pratiche all'estero. Venne tuttavia approvato un odg che impegnava il Governo a presentare una legge che vieti l'”utero in affitto” in Repubblica. Un vuoto legislativo da colmare, afferma Santi; al lavoro, allora, il comitato bioetico, per avere un quadro di riferimento utile alla definizione di una normativa.
Nel servizio le interviste a: Franco Santi / Segretario di Stato alla Sanità Antonio Grizzuti / Giornalista “La Verità”
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