Potrebbero anche essere inconsapevoli le fiduciarie sammarinesi coinvolte nella maxi evasione fiscale scoperta dalle Fiamme Gialle di Vicenza. Sono gli stessi finanzieri a dire che i due amministratori, di Rimini, al momento non sono nemmeno indagati, e che avrebbero ricevuto i soldi, 17,3 milioni di euro in totale, accompagnati da una dichiarazione in cui i vicentini dichiaravano di depositare proventi leciti. Come funzionava la truffa? Spieghiamo il sistema. Riguardava l’importazione di pelli, dal Brasile e dall’est Europa, che passavano le dogane italiane senza pagare l’Iva dovuta. Alla fine l’imponibile sottratto all’erario è stato di un miliardo di euro, con un’evasione, solo ai fini Iva, pari a circa 245 milioni di euro. La Guardia di Finanza ha scoperto 128 imprese del settore della concia coinvolte nel giro di evasione fiscale internazionale. La merce, per legge, ha due modi per divenire nazionale: o si paga subito l’Iva alla Dogana, oppure c’è la facoltà di utilizzare il cosiddetto deposito fiscale, con la merce lasciata temporaneamente in depositi, insieme ad un’autofattura che rinvia il pagamento ad altro soggetto che, fisicamente, viene a ritirarla. Qui il fulcro della truffa, il pagamento non avveniva e coloro che ritiravano le pelli erano semplici prestanome.
Francesca Biliotti
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