Maxi truffa Rimini Yacht, vicenda Giulio Lolli: è totale incertezza
Il fonogramma inviato alla procura di Rimini dice che occorre attendere la sentenza della Corte Suprema Libica sull’opposizione di Lolli all’estradizione. Ma quando sarà presa la decisione? Nessuno sa se è imminente o lontana. Intanto il dominus della maxitruffa Rimini Yacht gira indisturbato per le strade di Tripoli dove sembra abbia trovato anche un lavoro per mantenersi. La sensazione è che sarà lui e solo lui a decidere se vuol tornare in Italia perché anche in caso venisse concessa l’estradizione, avrebbe tutto il tempo per far perdere nuovamente le tracce prima di farsi catturare. Dall’inizio di gennaio, o forse anche da prima, comunica saltuariamente col suo avvocato e con qualche conoscente. Filtrano solo le notizie che Lolli vuol far uscire. Ma tra le varie ipotesi che circolano ce n’è anche una particolarmente suggestiva di cui si vocifera in ambienti vicini alla Procura riminese. Se l’ex patron di Rimini Yacht decidesse di rientrare spontaneamente in Italia e quindi collaborare con i magistrati potrebbe ottenere qualche beneficio di giustizia. In soldoni: uno sconto di pena nei processi in cui è imputato insieme a chi lo ha aiutato e ha tratto profitti dalla maxitruffa.
Luca Salvatori
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