Una figura fondamentale per il ruolo dell'omeopatia. Melchiorre Delfico, filosofo ed economista teramano, che ha trascorso parte della sua vita a San Marino ha fornito l'impulso decisivo per la traduzione in italiano delle opere di Hahnemann sull'omeopatia. L'illuminista abruzzese è stato anche un autorevole riferimento per Francesco Romani, considerato il caposcuola dell'omeopatia a Napoli.
"Melchiorre Delfico è stato un patriota, filosofo, eclettico, che riesce a capire prima di altri come questo medico tedesco Hahnemann avesse delle novità - spiega Francesco Negro, medico omeopata - e allora inizia con la chimica, poi il passo verso l'omeopatia, visto che era stato credibile come chimico, viene riconosciuta anche interessante la sua nuova idea, quella appunto dell'omeopatia".
"L'omeopatia - aggiunge Francesco Negro - non è che curi tutto, voglio essere ben preciso, non esiste una medicina capace di curare tutto. È però una svolta diversa di vedere l'uomo in un'altra maniera. Vedere cioè l'uomo come persona, cercare di medicalizzarlo il meno possibile, accettare la sua libertà di cura ed espressione, ed è un modo di vedere l'altro non considerando che sia il protocollo di una malattia ma una malattia inserita in un individuo".
Nel servizio l'intervista a Francesco Negro (Medico Omeopata)