Quest’anno, però, la folla ha atteso il Papa con un pizzico di apprensione dopo che ieri una donna lo aveva spintonato a terra prima della messa natalizia. Ma Ratzinger si è mostrato sereno e in salute e ha recitato come da tradizione messaggi di auguri in varie lingue: quest’anno 65, una in più dell’anno scorso, il kazako. "La nascita di Cristo rechi in ciascuno nuova speranza e susciti generoso impegno per la concorde costruzione di una società più giusta e solidale - ha detto rivolto all’Italia - contemplando la povera e umile grotta di Betlemme, le famiglie e le comunità imparino uno stile di vita semplice, trasparente e accogliente, ricco di gesti di amore e di perdono". Il Papa ha poi ricordato che "la chiesa è solidale con coloro che sono colpiti dalle calamità naturali e dalla povertà anche nelle società opulente. La chiesa annuncia ovunque il vangelo di Cristo nonostante le persecuzioni, le discriminazioni, gli attacchi e l'indifferenza, talvolta ostile, che anzi le consentono di condividere la sorte del suo maestro e signore". “La chiesa non ha paura”. Poi un monito contro l'aborto e per la tutela di ogni vita umana. Ratzinger ha invitato a superare gli egoismi, in Europa e in America del nord per "promuovere il bene comune e rispettare le persone più deboli, a cominciare da quelle non ancora nate".
Monica Fabbri
Monica Fabbri
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