La situazione – nel Mediterraneo - è di totale emergenza, e quel che è peggio è che nei prossimi giorni potrebbe aggravarsi ulteriormente. Ancora un naufragio di migranti nel Canale di Sicilia, a 35 miglia dalla Libia, dove un barcone con un centinaio di persone a bordo si è rovesciato. Secondo le prime stime i morti sarebbero una trentina, 88 le persone salvate. Ma oggi sono state decine le operazioni di soccorso al largo della Libia, dove sono stati individuati diversi gommoni e barconi carichi di disperati. Circa 600 le persone tratte in salvo. A Palermo fermati 17 presunti scafisti africani. Nel frattempo sono in corso le operazioni di sgombero del campo di Idomeni, al confine tra Grecia e Macedonia: luogo simbolo della tragedia dei profughi e dell'incapacità dell'Europa di far fronte alla situazione. L'Unicef sta seguendo con attenzione le operazioni, dato il gran numero di bambini che vivevano lì in condizioni di estrema precarietà. Centinaia i poliziotti presenti, per prevenire eventuali tumulti. Gli occupanti del campo sono trasportati in autobus presso altre strutture. E dell'emergenza migranti si stanno occupando i cosiddetti grandi della Terra riuniti in Giappone, a Ise-Shima, per il G7. “Porto l'orgoglio dell'Italia che salva le vite in mare”, ha twittato il Premier Renzi questa mattina. Nell'agenda predisposta dal premier nipponico Shinzo Abe anche la crescita, o meglio la mancanza di crescita a livello globale. E da Obama, che si avvicina al termine del mandato, non è mancata una stoccata al probabile front-runner repubblicano alle prossime presidenziali. “I leader mondiali – ha affermato - sono scossi da Trump, e non sanno quanto dare credito alle cose che dice”.
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