Quasi 179mila migranti sono giunti in Europa via mare dall'inizio dell'anno, secondo le ultime stime rese note oggi a Ginevra. 25mila in Italia. E proprio il Belpaese si è fatto promotore in queste ore, a Bruxelles, dei cosiddetti “Migration bond”, che sembrerebbero incontrare i favori dei vertici dell'UE. Il piano prevede misure di sostegno ai Paesi africani, nuove regole per le migrazioni regolari, e l'incremento della cooperazione con i Paesi terzi di transito. Ma la Turchia torna a mettere sotto pressione l'Europa, con una dichiarazione di Davutoglu che suona come un ricatto. “Se entro giugno i nostri concittadini non avranno l'esenzione dai visti – ha dichiarato il premier di Ankara -, non manterremo i nostri impegni sui migranti”. Intanto, dopo la visita a Lesbo, torna a farsi sentire la voce del Papa, in un videomessaggio rivolto ai rifugiati. "Troppe volte - ha detto - non vi abbiamo accolto! Perdonate la chiusura e l'indifferenza delle nostre società che temono il cambiamento di vita e di mentalità che la vostra presenza richiede. Trattati come un peso, un problema, un costo, siete invece un dono". Non trova conferme ufficiali, al momento, la notizia diffusa ieri dell'annegamento di circa 200 somali, al largo delle coste egiziane. Il quotidiano filo-governativo Al-Akhbar ha scritto che “le squadre di ricerca e di salvataggio della Marina non hanno trovato alcun migrante o tracce di alcuna imbarcazione affondata nelle acque territoriali egiziane”
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