Minacce di morte e un proiettile in busta destinata ad un alto funzionario della Gendarmeria

Minacce di morte e un proiettile in busta destinata ad un alto funzionario della Gendarmeria.
E’ partita da San Marino la lettera, ovviamente anonima, che conteneva minacce di morte e un proiettile, destinati ad un graduato della Gendarmeria. Il fatto risale a qualche mese fa, quando a capo del corpo c’era ancora Achille Zechini. E’ Patrizia Cupo, del Corriere di Rimini, a ripercorrere il tragitto della missiva, da recapitare alla redazione del Resto del Carlino di Bologna e intercettata dalla polizia postale prima che arrivasse a destinazione. La Procura di Bologna ha aperto un’inchiesta segnalando informalmente dell’accaduto gli inquirenti sammarinesi. La Scientifica si è messa subito al lavoro ma l’analisi della lettera non avrebbe fornito elementi utili alle indagini e, stando ad alcune indiscrezioni, non contemplerebbe le modalità tipiche solitamente usate da chi intende mandare qualche messaggio mafioso. Di fatto però la lettera è partita dal Titano e quindi il reato è stato commesso in Repubblica. Le indagini dunque spettano al Tribunale. Resta da capire perché è stata inviata a Bologna. I collegamenti tra le due realtà, negli ultimi mesi, vanno dall’inchiesta Varano alla collaborazione su un giro di auto di lusso.

Sonia Tura

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