Il "Ministro della solitudine" fa riflettere sulle debolezze di una società che cambia
L'ultima trovata del premier britannico Theresa May, quell'incarico dal nome così suggestivo, è sì pensato per una nazione in cui vivono sempre più sole 9 milioni di persone e 200 mila anziani praticamente in stato di abbandono, ma ha avuto il potere di richiamare un tema che è legato ad una serie di aspetti della società attuale. Sempre più individualista, e non solo in Gran Bretagna, costellata da famiglie 'nucleari' non più in grado di onorare quel ruolo da supporto del passato, in cui l'assenza di legami -non più sinonimo di libertà- diventa malattia: l'equivalente di 15 sigarette al giorno, dicono i medici. E mentre la neo nominata 'ministro della Solitudine' Tracey Crouch muove i primi passi in un progetto che riabilita, con quali risultati si vedrà, lo Stato sociale, altrove ci si interroga.
A San Marino, dove la famiglia fatica a conservare il ruolo del passato e dove la popolazione è sempre più anziana, la ricetta anti emergenza sta nello sforzo di coordinare le attività per dare risposte, soprattutto a chi è più esposto. “Il rischio in prospettiva c'è ma abbiamo una capacità sociale diversa rispetto alla Gran Bretagna e grande senso di comunità” dice il Segretario alla Sanità ed alla Sicurezza Sociale Franco Santi, che annuncia una serata sull'argomento a breve. Dove c'è solidarietà insomma la solitudine fa meno paura. Ed il Ministro non serve.