Il mistero del Crocifisso: martedì prossimo nuova ispezione
Per martedì prossimo il Commissario della Legge Rita Vannucci, titolare delle indagini, ha fissato un udienza per procedere con una ricognizione precisa sulla misteriosa statuetta. Occorre fotografarla, in tutte le sue parti, senza rischiare di danneggiarla. Un procedimento delicatissimo perché occorre prelevare il reperto dall’alloggiamento. Ma questa parte inziale dell’indagine è orientata ad accertare la provenienza del misterioso oggetto. Stando alla documentazione pubblicata sulla pagina internet del Carlino di Ascoli – città dell’avvocato Ciabattoni – la statuetta è stata consegnata al Conte Ugolini nel 1979 dal Patriarca Melchita Maximus V per farlo restaurare, ma la fotografia del Patriarca, in bianco e nero, con il cristo in mano, a colori, sembra ritoccata. Dal 1980 fino alla morte, nel 2006, la statutetta resta nella disponibilità di Ugolini. Perché, ci si chiede, non è mai stata rivendicata dal Patriarca? Dopo il 2006, il braccio destro del Conte, Angelo Boccardelli – ora in arresto a Viterbo per un indagine di ndrangheta – sostiene di aver avuto la statua in eredità e la mostra nel 2008 anche a Monsignor Fisichella, rettore dell’Università Lateranense, che sembra ritenerla autentica. Da fine 2008 se ne perdono le tracce e la statuetta lignea di circa 40 cm riappare solo ieri, all’Euro Commercial Bank, dalla cassetta di sicurezza di Giorgio Hugo Balestrieri: ex loggia P2, ed amico di Ugolini. Ora va fatta la perizia, ma riconosciuti esperti in materia – a partire dal professor Heinrich Pfeiffer dell’Università Gregoriana – la accreditano come opera di Michelangelo, mentre son sempre di più quelli che dubitano dell’autenticità del presunto Michelangelo fatto acquistare dall’ex ministro dei Beni Culturali Bondi per 3,2 milioni di euro, di cui – pare - un solo milione effettivamente pagato. Nel video l'intervista all'avvocato Francesco Ciabattoni.
Luca Salvatori
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