Mogol-Battisti: società di edizioni in rosso per la causa tra il paroliere e gli eredi
A fine 2016, la società ha avuto una perdita di 1,6 milioni di euro. Nel 2015 l'utile era di 510mila euro. I conti sono andati in negativo perché, nel luglio 2016, c'è stata la sentenza di primo grado promossa da Giulio Rapetti, vero nome di Mogol, contro la società, di cui è anche socio, e la vedova di Battisti. La richiesta era di 8 milioni di euro di risarcimento danni.
Il tribunale di Milano l'ha accolta parzialmente e ha condannato la società a pagare 2 milioni e 651mila euro. Aspettando la sentenza di appello, prevista per la primavera del 2018, Rapetti ha chiesto il pignoramento dei beni della società (ora in liquidazione). Sono state così bloccate le disponibilità liquide depositate in un conto corrente equivalenti a 1,2 milioni di euro.
A non essere 'congelata' è la procedura di vendita dei diritti di utilizzazione dei loro brani: un'occasione ghiotta per i discografici, visto che si avvicina il ventennale della morte di Battisti. Per una volta, il destino di un duo non sarà deciso dal pubblico ma da un giudice.
Mauro Torresi