“La Libia respinge la decisione della Corte penale internazionale e non ne riconosce l'autorità”. Questa la replica del ministro della Giustizia di Tripoli, Mohammed al Qamoodi, alla notizia del mandato d'arresto internazionale, emesso nei confronti di Gheddafi, per crimini contro l'umanità. Mandato di cattura anche per il secondogenito del Colonnello, Saif al-Islam, ed il capo dei servizi segreti libici Abdullah al-Senussi.
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