Mons. Negri tra i più accreditati come vescovo di Milano
Si dice “papabile” in gergo giornalistico in verità si parla di successione e nomina da parte del papa. In “pensione” (tuttavia un sacerdote non smette mai di lavorare sulle anime) dopo i 75 anni come vuole la consuetudine canonica ci va Dionigi Tettamanzi arcivescovo di Milano che di anni ne ha 77. Il prelato meneghino è ormai “fuori corso”, tempo abbondantemente scaduto, come le monete rare vale moltissimo ed è prezioso ma non può stare sul mercato corrente; deve passare la mano ad altri. Un cardinale giovane: Angelo Scola patriarca di Venezia vicinissimo al Movimento. Un custode di terra santa: padre Pizzaballa missionario francescano, bergamasco doc. Un altro vescovo lombardo: Luciano Monari di Brescia già a Piacenza. E un prete milanese di Porta Romana per 50 anni sacerdote con Giussani al Liceo e in Cattolica, da sempre sulla bocca di tutti in parrocchia, sui blog e nelle chat fra i giovani al Meeting di Rimini. Luigi Negri pastore di San Marino addirittura, sempre secondo le voci in rete, candidabile per “meriti scolastici” (educatore e teologo, retore raffinato, pensatore di scuola, ottimo polemista anche sui giornali e in tv) verso la porpora cardinalizia dopo la successione milanese a furor di popolo su richiesta e petizione dei fedeli come Sant’Ambrogio e Agostino entrambi in diocesi a Milano. Il motto di Negri sulla “fortezza, della fede” naturalmente, ricalca quello dell’arcivescovo cardinal Ferrari a Milano per i primi 20 anni del 900 poi beatificato da Giovanni Paolo II: cosa che certamente meriterebbe (ne siamo più che certi!) anche don Gigi – come dicono i suoi - dopo gli anni passati tra Marche e Romagne con in mezzo San Marino…
Francesco Zingrtillo
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