Montefeltro: "Quelle immagini del Papa solo, che Rtv ha scelto di non commentare" di Carlo Romeo
Nel periodico della Diocesi San Marino Montefeltro, il commento alle celebrazioni pasquali affidato al Direttore Generale della San Marino Rtv
"Il rumore della pioggia sopra san Pietro e il Papa da solo in una piazza ben nota a chi scrive e non solo a lui, una piazza da sempre protagonista". La pioggia oggi, il vento ieri, nella memoria di Carlo Romeo, chiamato a mettere su carta, da laico, le emozioni e immagini in epoca di pandemia per il "Montefeltro" della Diocesi feretrana. Ecco che la pioggia di oggi, che bagna un Papa Francesco solo, ci riporta al vento che sfoglia le pagine del Vangelo aperto sulla bara di papa Wojtyla. "Papa Francesco che parla a un mondo che sa che c’è – senza vederlo - prosegue Romeo - perché vede oltre la piazza vuota – è anche un segno della potenza di un mondo che oggi comunica a distanze incredibili e rende tutto più vicino, più piccolo, perché le telecomunicazioni ormai condizionano – verrebbe da dire purtroppo – la nostra epoca". Mettendo in luce la contraddizione di una piazza san Pietro 'vuota di gente ma non vuota di gente'.
"Faccio questo mestiere da quarant’anni, Roma è la mia città e da sempre conosco, come dicevo, san Pietro molto bene, prosegue il dg di Rtv. Mio figlio – che da piccolo considerava, per tante ragioni, san Pietro uno dei suoi luoghi più familiari e personali – era innamorato in particolare dei due leoni che Antonio Canova aveva posto a guardia del sarcofago del Papa veneziano Clemente XIII".
"Vederla così, vuota ma straordinariamente vera e vitale, con la pioggia che come il vento fra le pagine ai funerali di Giovanni Paolo II entra nella scena e la condiziona, che la avvolge fino a diventarne in certi momenti anche lei protagonista, ha rappresentato una di quelle immagini che resteranno nel cuore sia di chi crede sia di chi, pur non credendo, si è reso conto – in qualsiasi parte del mondo – di assistere a qualcosa di unico".
Ecco perché, spiega, "abbiamo scelto come Rtv di non commentare la cerimonia" di lasciare che a parlare fossero "la telecamera che inquadrava fissa l’ostensorio, senza alcun movimento e con solo il diluvio romano, minuti che hanno rappresentato momenti di televisione assoluta, indimenticabile; i primi piani che accompagnavano il Papa, in quell’enorme sforzo di solitudine affollatissima, perché il pianeta intero lo stava guardando". In quell'abbraccio globale rappresentato "da Roma e il suo colonnato, voluto dal Bernini come abbraccio ai fedeli, mai come in quel momento è sembrato abbracciare un mondo impaurito, di nuovo umile, senza arroganza. Un mondo in cerca di se stesso - conclude Carlo Romeo - attraverso gli altri e attraverso – per chi ha quel dono – la fede in qualcosa che va oltre di noi".