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Morte Bin Laden: i commenti dal mondo arabo

2 mag 2011
Soddisfazione dallo Yemen, sollievo dall'Iraq, speranza per lotta al terrorismo dall'Arabia Saudita, un crimine degli Usa per Hamas. Sono poche finora le capitali arabe che hanno commentato la morte dello Sheikh del terrore, Osama Bin Laden. Diversi osservatori della regione hanno però sottolineato il tempismo perfetto della sua uscita di scena, in un momento in cui Al Qaida, sulla scia delle rivolte arabe, è sostanzialmente emarginata. Ci sono voluti dieci anni, ma il momento dell'uccisione di Bin Laden non poteva essere migliore, ha scritto un commentatore per l'emittente tv Al Arabiya, sostenendo che con l'internazionale del terrore emarginata dall'ondata di proteste antigovernative in Medio Oriente e Nord Africa, il rischio che il suo "martirio" possa ispirare jihadisti in tutto il mondo è sostanzialmente diminuito. Sul saudita Arab News, il giornalista Jamal Khashoggi, che afferma di aver combattuto assieme agli afghani e allo stesso Bin Laden contro i sovietici negli anni '80, sostiene che la notizia della morte arriva in un momento in cui l'ideologia di Al Qaida è stata completamente respinta dal mondo arabo, per essere precisi è stata sepolta nel gennaio del 2011, a piazza Tahrir del Cairo, dove è iniziata la rivoluzione che ha rovesciato il presidente egiziano Hosni Mubarak. Anche Al Jazira pubblica un commento in cui si afferma che nel mondo arabo, Bin Laden è già stato reso irrilevante dalla Primavera Araba, che ha sottolineato come i popoli vogliano raggiungere il potere con mezzi pacifici.

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s.t.

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