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Morte di Piergiorgio Welby: il commento delle forze politiche

22 dic 2006
Piergiorgio Welby
Piergiorgio Welby
“Per principio e per convinzione siamo contrari all’eutanasia – afferma PierMarino Menicucci della democrazia cristiana -; e ci opponiamo a qualsiasi strumentalizzazione della tragedia di Piergiorgio Welby. Diversa è la questione dell’accanimento terapeutico sulla quale occorre ragionare con calma insieme a tutte le altre forze politiche”.
Secondo il presidente del Partito dei Socialisti e dei Democratici, Giuseppe Morganti, il tema dell’eutanasia va affrontato tenendo conto delle posizioni della scienza e dell’etica. “Il nostro partito – dice Morganti – non ha una posizione ufficiale su questi argomenti. Quel che è certo è che il PSD è ben disposto ad affrontare un dibattito senza tabù, con tutte le realtà del Paese”.
“Sono contrario all’eutanasia – afferma Mario venturini di AP -; è una posizione personale, ma penso rifletta il pensiero della maggioranza degli appartenenti al partito. Il diritto alla vita – continua l’esponente di Alleanza Popolare – non deve mai venire meno. Siamo invece contrari all’accanimento terapeutico: non si può essere costretti a vivere tramite terapie che servono unicamente a prolungare l’agonia”.
“Welby – dice Alessandro Rossi di Sinistra Unita - ci ha fatto riflettere se il diritto ad una morte dignitosa debba essere lasciato alle fortune del singolo o se debba invece essere codificato per dare a ciascuno la facoltà di una morte naturale. Il programma di Sinistra Unita prevede la tutela di chi soffre ed è favorevole al testamento biologico”.
“Dare un giudizio a caldo sarebbe fuorviante – afferma Augusto Casali del Nuovo Partito Socialista – queste tematiche vanno affrontate con serenità d’animo, nella loro interezza. Come partito – comunque - non abbiamo ancora elaborato una posizione”.
“Siamo a difesa della vita – dice Glauco Sansovini di Alleanza Nazionale – ma il problema va approfondito con coscienza. Legalizzare l’eutanasia non è certo giusto, ma in certi casi estremi bisogna analizzare la situazione caso per caso”.
Secondo Monica Bollini, dei Sammarinesi per la Libertà "è giunto il momento di iniziare anche a San Marino un dibattito politico, per dotarsi di una normativa come avviene in altri Paesi europei".
“E’ un argomento con mille sfaccettature, molto delicato, - dice Marco Arzilli di Noi Sammarinesi - valutazioni frettolose potrebbero risultare inefficaci. Sono comunque contrario ad ogni forma di accanimento terapeutico”.
“A prescindere dalla vicenda italiana, quelle in oggetto sono tematiche quanto mai attuali – sostiene Romeo Morri dei Popolari -siamo completamente contrari all’eutanasia, ma è giusto che questo problema – insieme all’accanimento terapeutico – vada approfondito al meglio anche a San Marino".

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