Morti bianche. "Sensibilizzare e punire chi non rispetta le regole”

Due morti bianche a San Marino e San Clemente nell’arco di cinque mesi. Ad agosto Luciano Perfetto moriva tranciato da una lama alla Tra. Ma di Dogana. A Gennaio, a pochi chilometri di distanza, perdeva la vita Pasquale Amatrice. Circa 700 gli infortuni in Repubblica nel 2010: dato stabile negli ultimi sette anni. I sindacati da tempo hanno acceso i riflettori sul fenomeno. “La legge sul Titano c’è ed è anche lungimirante - dichiara Daniela Sabino, consulente della sicurezza in Italia e San Marino - il problema è farla rispettare”. Gli esperti rilevano, infatti, una certa superficialità nei datori di lavoro - su cui ricade la responsabilità della non osservanza delle regole - e negli stessi operai, soprattutto quelli di vecchia data. “Molti sono convinti - spiega Daniela Sabino - che basti l’esperienza, sottovalutando i rischi”. Poi ci sono le malattie professionali, quelle che colpiscono, nel tempo, chi non prende adeguate precauzioni. I controlli anti lavoro nero – fenomeno correlato alle morti bianche - ci sono e hanno subito un’impennata: da poche centinaia nel 2005, a più di cinque mila ogni anno. “Ma le multe sono ancora troppo contenute”, denuncia la CSU, che chiede un forte inasprimento delle sanzioni amministrative e punta il dito contro la caduta in prescrizione di molti procedimenti penali, che crea una sorta di impunità verso chi non rispetta e non fa rispettare le norme. Numerosi anche i controlli sul fronte sicurezza. Il Dipartimento Prevenzione dell’ISS nel 2010, tra cantieri ed aziende, ne ha effettuati 177. 92 le irregolarità rilevate, alcune delle quali gravi.

Monica Fabbri

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