Mosca: "Stati Uniti addestrano terroristi in campo profughi siriano"
La coalizione a guida americana starebbe addestrando 750 miliziani – provenienti in gran parte dall'ISIS, e dal ramo siriano di al Qaeda -, per poi dislocarli nel sud del Paese, per combattere le forze governative. L'accusa – pesantissima – viene dal Ministero della Difesa russo, che indica anche la location della base: il campo profughi di Al Hasakah; nell'estremo nord-est siriano. 400 di questi miliziani sarebbero soldati del DAESH, fuggiti da Raqqa. Un'inchiesta della BBC, del resto, aveva parlato di un accordo, tra il “Califfato” e le forze curdo-arabe – con l'avallo di Stati Uniti e Regno Unito -, per consentire l'evacuazione di migliaia di tagliagole dall'ex capitale dello Stato Islamico. Non è la prima volta che il Cremlino punta il dito contro Washington, accusandola, più o meno velatamente, di ostacolare la lotta contro le formazioni jihadiste. Per ragioni di realpolitik, tuttavia, le accuse non è erano mai state così dirette. Ora il quadro è cambiato. La partita siriana si sta concludendo con una vittoria strategica per Mosca; tanto che il rientro di gran parte del contingente – annunciato da Putin – è in corso da giorni. Assad è saldamente in sella; ma soprattutto – sostengono vari analisti - la popolarità degli Stati Uniti, in Medio Oriente, è in caduta libera, dopo anni di politiche contraddittorie. A completare il quadro la decisione di Trump sullo status di Gerusalemme, che ha infiammato l'opinione pubblica dei Paesi islamici. Ieri si sono verificati nuovi violentissimi scontri a Gaza e in Cisgiordania. 4 palestinesi morti, 250 feriti: questo il bilancio.
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