Mosul: preso l'edificio che ospita la TV della città
La notizia è proprio di queste ore, e se fosse confermata, sarebbe di quelle importanti. Secondo fonti militari, le forze speciali irachene avrebbero preso l'edificio della TV di Mosul, ai confini del quartiere di Kukyeli: porta orientale d'ingresso alla città, dove ieri – le truppe di Baghdad – avevano sfondato i trinceramenti del Califfato. “Prendere la tv significa prendere Mosul” - ha dichiarato il capo delle operazioni militari congiunte -, precisando tuttavia che gli scontri a fuoco con i miliziani jihadisti sono ancora in corso. Situazione ancora confusa, insomma; e c'è chi dice che ci si trovi ancora nella prima fase delle operazioni: quella che punta a mettere sotto pressione le forze del DAESH – nella seconda città irachena - e rendere sicure le retrovie. Per la riconquista vera e propria il problema è anche umanitario. Gli aerei della coalizione militare che appoggia l'Iraq hanno evitato che ieri l'Isis trasferisse 25mila civili da un sobborgo a sud di Mosul fino al centro della città per usarli come scudi umani. Lo ha riferito oggi l'Onu. I civili sono stati trasferiti su migliaia di mezzi, ha spiegato la portavoce dell'Ufficio per i diritti umani, Ravina Shamdasani. Ma la maggioranza dei veicoli non sono riusciti ad arrivare a destinazione grazie ai velivoli che pattugliavano l'area e li hanno obbligati a tornare alla zona di Hamman al-Ali, da dove erano partiti. E poi ci sono le problematiche strettamente militari, perché garantire un efficace coordinamento – tra le forze assedianti – non sarà facile. Attualmente, in prima linea, vi sono le forze di elite irachene, che guidano l'avanzata da est. A sud le unità del ministero dell'Interno, con l'Esercito come riserva strategica. Il fronte nord è coperto dai Peshmerga di Massud Barzani. E poi le milizie sciite, il cui obiettivo principale – secondo vari analisti – è tagliare ogni via di fuga ai tagliagole del DAESH verso la Siria. Dall'alto, infine, i raid della coalizione guidata dagli Stati Uniti; senza contare l'incognita rappresentata dalle truppe turche, invise al Governo di Baghdad, che stazionano a nord-est della città. Se tutti gli attori in campo, riusciranno a collaborare, la presa di Mosul potrebbe concretizzarsi nelle prossime settimane. In caso contrario la battaglia sarà lunga ed estremamente sanguinosa. Il Guardian ha riferito che, nel corso di uno strike aereo americano, nei pressi della città, sono rimasti uccisi 8 civili, tra cui 3 bambini.
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