SANITÀ

Mpox, infettivologo Arlotti: “Al momento, nei Paesi occidentali non c'è emergenza sanitaria”

"L'allarme internazionale dell'OMS - spiega Arlotti - è anche un invito ai Paesi più ricchi a produrre e a donare vaccini per contenere l'epidemia, lì dove è più forte”

“Il vaiolo delle scimmie non è il nuovo Covid”. Da Ginevra il Direttore regionale per l'Europa dell'OMS, Hans Cluge, rassicura sulla capacità dell'Europa di controllare l'infezione ed evitarne la trasmissione e insieme invita ad una risposta coordinata a livello globale, agendo nei paesi in emergenza, Africa in testa. Parte proprio da qui l'infettivologo Massimo Arlotti spiegando senso e finalità della dichiarazione di emergenza sanitaria internazionale da parte dell'OMS:

“Al momento – spiega Arlotti - il problema nei Paesi Occidentali non esiste. In agosto, in Italia non ci sono stati casi; ci sono stati recentemente due casi segnalati, uno in Svezia e uno in Spagna, ma, certo, non è un'emergenza sanitaria. L'allarme internazionale è anche un invito ai Paesi più ricchi a donare vaccini, soprattutto vaccini all'industria, per poter produrre vaccini in tempi più rapidi, in modo da poter contenere l'epidemia, soprattutto, lì dove è più forte”.

Lo strumento del vaccino nello stivale: non obbligatorio, per una malattia non diffusa e con una quantità di dosi vaccinali attualmente in circolazione che è limitata: “Il Ministero in Italia le ha destinate alle varie Regioni – spiega ancora - per quanto riguarda l'Emilia-Romagna, sono 76 le dosi di vaccino che sono state assegnate alla Romagna. L'accesso avviene attraverso una valutazione specialistica presso gli ambulatori di malattie infettive e lì viene fatta la valutazione dei fattori di rischio ed eventualmente l'indicazione. Ma fra le persone che hanno i fattori di rischio, che sono considerati come indicazione alla vaccinazione e le dosi attuali di vaccino c'è una bella differenza... bisognerebbe avere molte più dosi di vaccino per vaccinare quella popolazione. Che, ripeto, al momento, se non fa viaggi particolari, in aree particolari, ha un rischio che deve essere considerato molto basso”.

Vaccino dall'efficacia elevata, intorno all'85%, va somministrato in due dosi a distanza di quattro settimane. Una sola dose per chi abbia fatto la vaccinazione contro il vaiolo (ritirata nel 1981, ma non più praticata già dal '77); una sola dose anche per chi abbia già effettuato una vaccinazione contro l'Mpox.

Nel video, l'intervista all'infettivologo e consulente ISS Massimo Arlotti

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