Multe San Marino-Italia: l'assenza di reciprocità continua a tenere banco
E' una guerra di cifre che continua da tempo quella sulle multe tra San Marino e comuni limitrofi, con accuse incrociate sul vicendevole “maltolto”, e che ora a mezzo stampa sta conoscendo un inasprimento. Da una parte Rimini snocciola dati precisi e parla di un debito dei sammarinesi di quasi 2 milioni di euro in aggiunta a tempi biblici per la riscossione delle contravvenzioni. Da Coriano lamentano, invece, di non aver riscosso un euro da oltre un anno, nonostante i verbali, fatti a veicoli con targa sammarinese, siano il 30% del totale. Ma nemmeno dal Titano la mandano a dire. “E' un dato di fatto – replica prontamente la Segreteria Esteri - che l'80% delle ingiunzioni elevate ad automobilisti italiani non vengano tuttora saldate. In territorio di questo si occupano tutti i tre Corpi, con una netta prevalenza comunque della polizia civile, basti pensare che nel bilancio 2015 le entrate previste per lo Stato dalle sanzioni in generale ammontano a 750mila euro dalla Polizia Civile e soli 18mila e 20mila euro rispettivamente da Gendarmeria e Guardia di Rocca. E' inutile in ogni caso - aggiungono dagli Esteri - puntare il dito e dare colpe: dobbiamo metterci mano e trovare un iter procedurale di reciprocità, anche alla luce del rinnovato clima di collaborazione tra i due Stati”. Reciprocità invocata a gran voce anche dal movimento San Marino 3.0 che in pochi giorni ha raccolto 1200 firme proprio per chiedere la sospensione della comunicazione dei dati dei sammarinesi che hanno commesso infrazioni stradali alle autorità italiane, almeno fino a che non ci sia la giusta interazione nello scambio di informazioni. La raccolta firme proseguirà per l'intera settimana. Intanto a dicembre è stato approvato in Consiglio un ordine del giorno che impegna il Governo a riferire in Aula entro il 1° giugno 2015 sulle misure da individuare per la piena reciprocità nella riscossione delle multe. Semplice e diretta anche la valutazione dell'assessore Jamil Sadegholvaad del Comune di Rimini: “Che siano italiani o sammarinesi – dice – chi sbaglia deve pagare. Non è giusto pensare di poterla fare franca, ma è un'idea che purtroppo c'è da ambo le parti. Il principio della correttezza deve valere per tutti”.
Silvia Pelliccioni
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