Muratori su disturbi evolutivi specifici: "buone legge con le gambe corte"
Dispiace quando le buone leggi hanno le gambe corte. E’ passata ieri in commissione consigliare la legge in materia di disturbi evolutivi specifici in ambito scolastico e formativo. Si tratta di una normativa che vuole rendere la scuola sempre più attenta verso gli alunni con disturbi specifici dell’apprendimento e con particolari bisogni educativi. Questo è un bene, ma rischia di tradursi in un’attenzione solo sulla carta. Gli insegnanti scriveranno nuove programmazioni individualizzate, indicheranno la metodologia didattica più appropriata, individueranno gli strumenti compensativi e le attività da cui gli alunni potranno essere dispensati. Avranno anche una maggiore formazione specifica. Bene. Peccato che nelle classi numerose sarà molto più difficile farlo davvero. Peccato sia stato respinto un emendamento che richiedeva che in classi con tre o più alunni con disturbi evolutivi il numero complessivo degli alunni non fosse superiore a 17. E’ ovvio che per potere seguire ogni alunno adeguatamente, per potere mettere in atto concretamente quella diversificazione dei percorsi, occorrono classi non numerose. Siamo insegnanti, dispiace non avere anche i super poteri, l’ubiquità tra i banchi ci sarebbe di grande aiuto. Dispiace abbiano prevalso, ancora una volta in questo ambito, logiche di mero risparmio.
Vanessa Muratori, rappresentante scuola media csdl
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