Un Natale con il freno a mano un po' tirato, meglio il ponte dell'Immacolata e Capodanno. Ma tante persone non vogliono rinunciare a qualche giorno fuori porta. Certo, l'inflazione si fa sentire, ma il turismo è uno dei settori meno colpiti. La spesa media a persona nella Penisola è diminuita di circa il 35% per le vacanze di Natale, che sono diventate più brevi rispetto agli anni scorsi. Sempre meglio del periodo Covid, ma rispetto al 2019 siamo distanti.
Calo nelle prenotazioni anche sul Titano – sottolinea il presidente del Cto Luca Ruco –: quest'anno ad avere la valigia in mano sono il 20% in meno dei cittadini. Se gli italiani preferiscono viaggi di prossimità per risparmiare, i sammarinesi puntano più all'estero”. Tra le mete preferite vince la montagna: località come Madonna di Campiglio, Livigno e Saint Moritz possono vantare alberghi sold out. Flessione sul mercato arabo, soffre Sharm el Sheik, per il timore causato dalla guerra in Medio Oriente, che ha portato anche a un crollo dei prezzi. Vanno alle stelle invece i biglietti aerei, che costano tre volte di più. A dirlo è una ricerca di Altroconsumo, che ha confrontato otto tratte nazionali sotto le feste e in un periodo più tranquillo: per la Sardegna e la Calabria le tariffe superano i 470 euro. Peggio ancora la Sicilia.
Viaggiare tra nord e sud Italia diventa dunque un lusso o un grande sacrificio e tanti studenti e lavoratori fuori sede rinunciano alle feste in famiglia. Altri cercano soluzioni alternative: sì, perché facendo uno scalo internazionale, si può risparmiare anche il 50%. Il turismo dall'estero infatti non si ferma e gli stranieri continuano ad affollare la Penisola. Bene le grandi città italiane e anche San Marino, “dove il Natale delle Meraviglie – illustra Ruco – ha portato, si stima, almeno il 25% di presenze in più”.