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Il Natale non ferma le violenze, almeno 6 persone sono morte a nord di Baghdad

25 dic 2009
I soldati in stanza nei luoghi martoriati da attentati e attacchi kamikaze – come Iraq ed Afghanistan - non rinunciano alle loro tradizioni. Il Natale è stato festeggiato anche da loro. Ma nonostante la musica e i sorrisi, le tute mimetiche erano lì a ricordare che la pace e l’amore sono solo parole vuote in alcuni luoghi del pianeta. “Chiediamo al mondo di non dimenticarci”. È l’appello della comunità cristiana in Iraq che vive il Natale nella paura. Due chiese sono state colpite a Mosoul, a 350 chilometri a nord di Baghdad. In tutto sono almeno 27 i morti e un centinaio i feriti nei diversi attentati avvenuti nel giro di poche ore in varie zone del paese. Nella parte settentrionale dell’Iraq vive la comunità cristiana più antica. Nel 2008 una serie di attentati ha costretto 12mila abitanti ad abbandonare la zona. In occasione delle festività natalizie son state rafforzate le misure di sicurezza, ma questo non ha fermato le violenze. Anche nei luoghi di culto della capitale l’allerta resta alta.

Monica Fabbri

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