Natale sotto le bombe: le storie di chi lo passerà nelle zone di conflitto
Rischiano la vita per salvare le persone nei luoghi di guerra: sono gli attivisti e gli operatori che ogni giorno partono verso le aree di conflitto e che passeranno il Natale lontani da casa e affetti. Come Alberto Capannini, di Operazione Colomba, Corpo nonviolento di pace della Comunità Papa Giovanni XXIII. Lo abbiamo raggiunto mentre era in viaggio da un luogo all'altro dell'Ucraina, dopo essere sfuggito ai bombardamenti su Kherson. Il Natale lo trascorrerà con chi non ha più nulla.
Complicato collegarsi da remoto in situazioni difficili, come in Sud Sudan, al confine, dove il medico riminese Roberto Scaini, di Medici Senza Frontiere, è in prima linea per curare chi ha bisogno, compresi i profughi che scappano dalla guerra.
Uno dei fronti più caldi resta quello mediorientale. Qui la Croce Rossa Italiana presta supporto collaborando, tra gli altri, con la Mezzaluna Rossa. Giovanna Bizzarro, rappresentante della Croce Rossa Italiana in Palestina è tornata in Italia solo per alcuni giorni, poi ripartirà per la Cisgiordania.
Nel servizio le testimonianze di Alberto Capannini (Operazione Colomba Apg23), Roberto Scaini (coordinatore medico Medici Senza Frontiere in Sud Sudan) e Giovanna Bizzarro (rappresentante Croce Rossa Italiana in Palestina)
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