Neppure difficile. L'editoriale del Dg Romeo
Il corteo, il suo discorso sulla Libertà, le ore passate con i vertici sammarinesi in amicizia, hanno avuto momenti che lui stesso ha definito molto toccanti. L'immagine finale di Paolo, pronto per partire dopo il brindisi di chiusura delle cerimonie a Palazzo Begni, che ferma la macchina e scende di nuovo per ascoltare ancora per qualche minuto la Banda sfilare, è forse l'inquadratura che chiude meglio questo week-end.
Facile capire che l'abitudine alle cose ne comporti una certa sottovalutazione. Per un romano, in fondo, il Colosseo diventa purtroppo una mega rotatoria così come per un milanese piazza Duomo rischia di essere solo un problema di percorso. Ci si abitua e ci si perde il bello che continua a riversare un luogo o un evento negli occhi di chi non lo conosce o quando lo si vede per la prima volta. E' un peccato.
Persino il panorama mozzafiato che si vede dal Pianello con i suoi tramonti incredibili rischia di scivolare via come qualcosa cui ci si abitua. Ma meglio tenere a mente che le cose cui ci si è abituati purtroppo ci accorgiamo che sono esistite solo quando ci capita di perderle.
In ogni caso la cerimonia della Reggenza, vista nel modo migliore, è qualcosa di unico. Il senso della tradizione e della cerimonia, dove ogni dettaglio è pensato e filtrato da generazioni e generazioni - Dio è nei dettagli, dicono oltre Oceano - esplode in quella mattinata di sole incerto sia che sia aprile sia che sia ottobre. Il passo cadenzato dalla campana e dalla musica, i costumi, lo sguardo da sammarinese doc, di chi vede nei due Reggenti sempre e comunque l'essenza stessa della Repubblica, così come accade per Sua Maestà la Regina in Inghilterra, dove si rispetta l'istituzione perché è dalla istituzione che poi dipende l'esistenza, è tutto un insieme che rende la mattinata unica.
Persino i turisti che appaiono spesso e purtroppo ignari della cerimonia, rimangono imbambolati, incrociandone i vari momenti.
A ben vedere però, è un vero peccato che le immagini bellissime (ora peraltro anche in HD da vedere sul satellite o sul 573 digitale e si capisce la differenza) con cui le nostre troupe sparse ovunque, in oltre tre ore di diretta con più di cinque location diverse, raccontano l'intero evento, non trovino una tantum ospitalità nei numerosissimi schermi che affollano qualsiasi bar, ristorante o albergo del centro. Sarebbe bello - oltre che utile - che invece di trovarsi davanti un videoclip musicale o un'altra qualsiasi immagine totalmente estranea a un momento collettivo così forte, i bar di Città e di tutto il territorio, gli alberghi, ogni luogo pubblico dove ci sia un televisore, la mattina della Reggenza, per poche ore, si collegassero al Servizio Pubblico Radiotelevisivo sammarinese per trasmettere anche loro un evento che è la storia di questo Paese.
Sarebbe un bel segnale, se pur piccolo, anche per chi arriva da fuori, un piccolo segnale neppure tanto difficile da dare.
cr