La domanda è in forte crescita: tante le famiglie che hanno bisogno di usufruire degli asili nido per i propri figli. L’80% dei bambini viene iscritto alle liste d’accesso entro la prima settimana di vita, e la permanenza media è di 16 mesi. A novembre erano 496 gli iscritti: a febbraio ne entreranno una 60ina. Va da sé che la forte richiesta aveva bisogno di un intervento da parte dello Stato, per ridurre i tempi di attesa. “Gli investimenti continuano nel pubblico – ha assicurato il segretario di Stato alla Pubblica Istruzione Romeo Morri – e lo dimostrano i lavori a Falciano che stanno rendendo agibile una nuova struttura. Ma serviva qualcosa in più, con servizi qualitativi che potessero rispondere alle esigenze delle famiglie”. Anche la finanziaria ha fatto la sua parte, con lo stanziamento di 300mila euro quale contributo a chi dovrà pagare le rette dei nidi privati, più care di quelle pubbliche. Queste infatti, comportano una spesa media di circa 260 euro al mese, nel privato è quasi il doppio.
“Oggi copriamo il 26% della richiesta coi servizi pubblici – ha spiegato la dottoressa Zavoli – da qui a 3 anni, grazie al piano, contiamo di portare la copertura al 33%”. Ed era anche uno degli obiettivi previsti dal programma di governo del Patto.
“Oggi copriamo il 26% della richiesta coi servizi pubblici – ha spiegato la dottoressa Zavoli – da qui a 3 anni, grazie al piano, contiamo di portare la copertura al 33%”. Ed era anche uno degli obiettivi previsti dal programma di governo del Patto.
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