30 persone - i sinti di Via Islanda - in Piazza Cavour per chiedere la chiusura del campo e una sistemazione più adeguata. Manifestazione pacifica; i nomadi hanno presidiato la piazza con tanto di cartelli; qualche slogan, nulla più. Poi sono stati ricevuti dal sindaco. Incontro atteso dalla comunità sinti: già nella manifestazione dello scorso febbraio era stato chiesto un confronto con le istituzioni. I nomadi, infatti, si sentono ghettizzati in un campo dalle condizioni igieniche precarie e dove le bollette costano care; abusivi da 19 anni chiedono la chiusura dell’insediamento di Via Islanda e la creazione di microaree. L’incontro con Alberto Ravaioli non ha però soddisfatto i manifestanti. “Il Comune – ha dichiarato il sindaco – è disponibile al dialogo”, ma a due condizioni: che le presenze di irregolari nel campo non aumentino disordinatamente come negli ultimi tempi e che i percorsi per l’accesso alla casa e al fondo affitti non seguano corsie privilegiate. In altre parole i sinti devono fare domanda nelle graduatorie specifiche, come ogni altro cittadino. “Già fatto”, replica il presidente dell’associazione responsabile del campo.
Gianmarco Morosini
Gianmarco Morosini
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