"Non mollate mai", la lezione di Tokyo nelle parole degli atleti sammarinesi ricevuti in Udienza dai Capitani Reggenti
A Palazzo emozione ed orgoglio "l'identità di sentirsi nazione nel mondo"
Nella Sala del Consiglio Grande e generale, a Palazzo, l'udienza è stata l'occasione per rivivere le emozioni di Tokyo 2020 e per condividere l'orgoglio di sentirsi identità di nazione nel mondo. Ed è forte il sentimento di gratitudine, sottolineato dal Segretario allo sport Teodoro Lonfernini, che presenta tutti gli atleti della delegazione, non solo i medagliati Alessandra Perilli, Gian Marco Berti e Myles Amine Mularoni, che siedono accanto al trono reggenziale con la medaglia al collo, con l'aria di chi finalmente ci crede e con la voglia di condividere con la famiglia, supporto e conforto, con un percorso che è spesso in salita, con le istituzioni che rappresentano un paese del quale hanno sventolato orgogliosi la bandiera.
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“Le vostre gesta siano esempio per le nuove generazioni” dice alle fine di un discorso accorato Gian Primo Giardi, il presidente Cons parla di fatica, determinazione e orgoglio mescolando sport e vita. “Grazie per questo traguardo che rimarrà scritto negli annali della nostra Repubblica - dicono i Capitani Reggenti - e che oggi assume un significato del tutto particolare, un messaggio ed una testimonianza importanti in questo momento sicuramente non facile”. Ed è sull'insegnamento più grande che arriva dai giochi che insistono Alessandra Perilli e Gian Marco Berti. Perché tutte le storie che filtrano dai cinque anelli hanno qualcosa da insegnare e i due atleti sammarinesi invitano a non mollare mai, a crederci sempre. Un messaggio intenso, che fa assumere un significato ancora più profondo a quella medaglia al merito che è stata loro conferita a fine udienza.
Nel video l'intervista ad Alessandra Perilli e Gian Marco Berti
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