Non solo i giovani ma anche gli over50 sono lontani dalla politica
I giovani e la politica, raccontano da tempi i sondaggi, sono lontani. Ma anche chi ha superato i 50 anni rifiuta appartenenze solide e si affida alla propria capacità di giudizio. Non si tratta, spiega il Censis, di un rifiuto emotivo, di un generico sentimento di antipolitica. Al contrario, gli intervistati sembrano avere le idee molto chiare. Dichiarano di farsi guidare nelle scelte della vita dalla propria testa, piuttosto che dall'impulso del momento, dal cuore e dai desideri. Le sregolatezze non sono di casa. Gli over 50 sono convinti che la loro identità si basa sull'esperienza personale, sull'eredità culturale familiare, sul carattere. L'appartenenza politica, gli schieramenti, la classe sociale o anche religiosa, etnica, sessuale, contano poco. Non si tratta, puntualizza la ricerca, dell’individualismo egoista che ha dominato gli ultimi 30 anni. Chi ha superato i 50, vede il rapporto con gli altri come un arricchimento. Ha ricevuto dai genitori una trasmissione di valori che oggi sa apprezzare. Sono persone che amano fare autocritica e mettere a frutto le esperienze. Nelle situazioni difficili si guardano dentro con coraggio, si confrontano con gli amici più veri, chiedono consiglio a uno psicoterapeuta. Pensano che la società oggi abbia più che mai bisogno di guide. Ma non devono essere carismatiche o dotate di una forte leadership: meglio una specchiata onestà sia in pubblico che in privato, saggezza e consapevolezza, preparazione. E alla classe dirigente politica e istituzionale chiedono di saper ascoltare i bisogni della gente, di recuperare giustizia sociale, di guardare al futuro.
Sonia Tura
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