“Nonostante gli attentati il Belgio continuerà a tenere le porte aperte e non ridurrà le libertà individuali”
"Il Belgio ha sempre pensato che vivere come una comunità internazionale fosse un asso nella manica ed anche una ricchezza molto importante.. Non soltanto per il popolo belga ma anche per coloro che ne potevano beneficiarne. Pensavamo di vivere in un'isola di pace. Ora però ci siamo accorti che nel nostro paese si sono insediate persone con delle devianze che rappresentano un problema per la sicurezza nel nostro paese".
Ci saranno dunque dei cambiamenti?
"Cambiamenti istituzionali, vuol dire?....No. non ci saranno cambiamenti. Non sarà certamente qualche terrorista a mettere in crisi il nostro paese. Continueremo ad essere un paese che vive a contatto con altre comunità e continueremo a tenere le nostre porte aperte, ad accogliere tutti coloro che vorranno stabilirsi in Belgio ed integrarsi col nostro popolo. Daltronde Bruxelles è la capitale dell'Europa e non possiamo certo chiudere le porte".
Ma dopo la cattura di Salah Abdeslam, sono emerse leggerezze ed errori nei sistemi di sicurezza del regno del Belgio. ...
"Credo sia molto difficile fare parte dei servizi d'intelligence e dei servizi di polizia, perchè la gente pensa che si faccia, o troppo o troppo poco.E' molto difficile trovare un equilibrio che sia in grado di soddisfare le esigenze di tutti.
Sfortunatamente con questi attentati del 22 marzo l'equilibrio raggiunto da forze di polizia e forze d'intelligence belgi, non era orientato a controlli troppo stringenti...Ma riteniamo che sia altrettanto importante difendere i diritti individuali di libertà di movimento e di espressione... Non possiamo permettere che una decina di persone metta rischio...a repentaglio, questi diritti che abbiamo conquistato nel tempo".
l.s.