E' morto Fidel, storia e leggenda di Cuba

E' morto Fidel, storia e leggenda di Cuba.

L’uomo che l’8 gennaio 1959 entra a L’Avana in piedi su una Jeep è morto poco prima dell’alba. E’ morto Fidel Castro o semplicemente Fidel come lo chiamano i cubani che lo hanno supportato e sopportato, osannato e subito. E’ morto l’uomo della Revolucion, l’uomo che sfidò l’America. Aveva 90 anni e 5 figli, un profilo pubblico da Lider Maximo ed un privato dal quale trapelano solo leggendari aforismi come quelli che non scorda nulla e non dorme mai. Il Comandante è un cubano atipico: non ama la musica né il ballo, preferisce i numeri e le buone letture. Diventa un simbolo per tutti i paesi non allineati, propone all’isola un sistema scolastico e sanitario di primo livello, ma affama un popolo che trascina attraverso la sua politica in anni di sanzioni e libertà vigilate. Tutta Cuba è, di fatto, in “libertà” vigilata e a chi non è d'accordo, se ce la fa, resta un barcone su cui scappare. Un comunismo eccentrico di cui tutto il mondo subisce il fascino e segue l’uomo solo al comando. Con la salute di un ragazzino fino agli 80 anni, quando un’improvvisa emorragia intestinale lo sorprende vecchio e vulnerabile. Fiaccato nel fisico, ma non stanco passa i poteri al fratello Raul e lentamente la sua Cuba si scioglie. Comincia quella Raulista, fatta di riformine e mezzo chilo di democrazia. L’ultimo colpo del comandante è datato 17 dicembre, 2014. “El dishielo” per tutti i cubani, L’Avana e Washington tornano a dialogare grazie alla mediazione di Bergoglio. Con il Papa e il Vaticano, Fidel, aveva riallacciato al tempo di Giovanni Paolo II. Diceva: “Staro’ con voi fin quando sarà utile” e “Le cause non sono sconfitte quando cadono gli uomini che le rappresentano”. Oggi Hasta è “mezz’asta” e la Victoria, se è stata Siempre, una volta sola o mai lo deciderà la storia.

(rc)

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